27-28 MAGGIO 2023: UN RADUNO O UN RAVE? SICURAMENTE UN NOSTRO SUCCESSO
01-07-2023 21:30 - Vespa Club
Una sera dello scorso anno chiaccheravamo con Enrico Ceccarini sul tema raduno 2023 e ad un certo momento Enrico mi disse: "Perché non si fa un Vespa rave? È un pezzo che lo ho in testa, ho pensato anche un luogo che potrebbe essere adatto, un prato in Padule qua dietro a Ponte a Cappiano." "Potrebbe essere una buona idea" risposi io interessato....
Da lì tutto ha preso corpo, ci rendemmo presto conto che il luogo del rave doveva avere certe caratteristiche, anche perché, per i fatti noti, da lì a poco il governo aveva posto diverse limitazioni a questo tipo di ritrovo. La nostra intenzione di fare un raduno di due giorni con un sabato pomeriggio di giro in vespa, una sera di cena, musica, ballo, drink e una domenica di giro in Vespa con pranzo veniva da molti fraintesa proprio per quella parola: RAVE.
Alla prima riunione però tutto il direttivo del club compatto decise di andare avanti e di fare il necessario per organizzare una manifestazione per noi senza precedenti.
La prima difficoltà da superare era l'appoggio della Amministrazione comunale, ma è stato proprio da lì che è arrivata la spinta decisiva. Alla successiva riunione del direttivo Enrico ci disse:
"Il comune ci mette a disposizione la Buca d'Andrea o meglio conosciuta come Buca del Palio" Tutti capimmo che teoricamente la cosa era fatta. Da quel momento ognuno dei consiglieri propose qualcosa prendendosi un compito e poi anche due. Man mano che andavamo avanti arrivavano cose da fare, nuovi capitoli di spesa da pagare, permessi da ottenere, gadget da inventare e realizzare. C'era da organizzare l'accoglienza dei partecipanti, c'era da fare il programma del pomeriggio del sabato, della cena, della musica, del drink, della colazione della domenica, del giro in vespa, dell'aperitivo, delle premiazioni, del pranzo. Tutto doveva essere coordinato; non dovevano esservi pause. La parola Rave doveva essere solo un richiamo....
Mauro Paroli si prese l'impegno di realizzare i gadget della giornata e cioè i portachiavi costruiti con il cuoio delle concerie di Ponte a Cappiano: dalla tranciatura, allo stampaggio fino al montaggio a cui parteciparono anche Paolo Giusti e Marcello Sabatini. Enrico Ceccarini, insieme con l'architetto Francesco Dei si occupavano dei permessi, io della divulgazione dell'evento. Tutto il direttivo era impegnato, Stefano Vivaldi la logistica, Carlo Giannoni e Massimo Gori le staffette e il giro, Massimo Giusti con il furgone della MasMar si sarebbe occupato del carro scopa. Intanto dovevamo mettere su un programma completo, dall'accoglienza del primo vespista al saluto dell'ultimo partecipante. Dovevamo dare una grafica al nostro Rave. Le giornate dovevano essere riassunte con una immagine da ricordare: chi meglio del nostro socio Matteo Keller? Infatti Matteo non si è smentito e ha realizzato una bella grafica da utilizzare anche per il merchandising. Appena visto il disegno abbiamo deciso di fare magliette e toppe ricordo che subito sono andate a ruba tra i soci del club. Volevamo un evento più allargato possibile, puntavano ad un raduno nazionale ancora meglio se a partecipazione estera. Il nostro Vespa Rave prendeva forma. Ora si trattava di entrare nei dettagli del sabato pomeriggio, della festa del sabato sera con musica e drink. Per la musica persino la SIAE doveva essere contattata. La domenica iniziava con le iscrizioni dei vespisti, la colazione, il giro turistico il coordinamento tra l'aperitivo e le premiazioni di rito. Poi il pranzo e il saluto ai vespisti. Troppe le cose da fare, comunque la cena del sabato doveva essere autogestita, una cena toscana abbondante e appetitosa. il pranzo era impegnativo e quindi doveva essere affidato ad un catering con un buon rapporto qualità prezzo.
Il sabato pomeriggio a sfondo culturale con due tappe in vespa a scelta. Decidemmo per la casa natale di Leonardo da Vinci e il museo Piaggio di Pontedera. Al ritorno visita al complesso Mediceo di Ponte a Cappiano e poi il “merendino” che rappresentava una specie di merenda – aperitivo di introduzione alla cena. Per questo la scelta è stata certa: il circolo Le tre Cupole, dove nei giorni difficili subito dopo la pandemia abbiamo passato i primi ritrovi di club rigorosamente con tutte le attenzioni anti Covid-19.
Il rischio pioggia poteva rovinare tutta la serata, ma la cena si doveva fare e quindi abbiamo deciso di organizzare i gazebo per consentire il riparo, anche dal sole della domenica. La cena doveva essere abbondante, nessuno si doveva alzare con la fame. La musica dal palco era il collante della serata, ci doveva accompagnare dal ritorno del sabato fino a tarda notte con possibilità di ballare e fare baldoria. Nel club abbiamo sicuramente un grande dj che tra un taglio d'un ciuffo di capelli, una messa in piega, un restauro di un Ciao e quello di una Vespa trova il tempo di dilettarsi tra piatti giradischi, piastre, cd, casse e luci strobo con la musica disco dance in ricordo dei bei tempi della discoteca Concorde.... sì, avete capito, Andrea Botrini! Ma Andrea il sabato lavora e quindi era necessario un valido aiuto e quindi, al pari di Andrea, abbiamo chiamato l'altro professionista della musica disco Jackie dj. Cosa fondamentale era il bar per cocktail e long drink, birra e bibite e chi meglio di Emanuele Marini? Lo sapevamo, ma dopo questo Rave siamo certi che Emanuele avrebbe un sicuro sbocco come barman, se non fosse un altrettanto ottimo venditore di attrezzature per gommisti.
Finito il sabato, con anche la possibilità di dormire in tenda, c'era da organizzare la domenica, il vero giorno del raduno. Come organizzare le iscrizioni, molto complicate visto il tipo di raduno anche con partecipazione estera, poi la colazione che anche questa doveva essere autogestita. E poi il giro. Il percorso doveva essere non troppo lungo e neppure troppo corto, doveva mostrare un condensato dei nostri bellissimi paesaggi dalle colline al Padule fino ad arrivare ad un luogo affascinante per l'aperitivo e cioè alla big bench n. 256 nella favolosa cava di sabbia dove nidificano i gruccioni. Antonella e Piero Bertini sono stati ben felici di accoglierci e noi non abbiamo parole per ringraziare questa stupenda famiglia per questo regalo che ha donato a tutta la comunità di Fucecchio e a tutti i turisti. L'indimenticabile giardino attorno la panchinona poteva essere il luogo giusto per le premiazioni. Ci piaceva l'idea di non protrarre troppo il pranzo con le premiazioni per consentire ai vespisti un più comodo rientro. Una cosa assolutamente importante e difficile era il pranzo. Non potevamo fare brutta figura. Dovevamo trovare un catering con un menù ricco, di qualità, con piatti e posate vere, con portate abbondanti, ricercate, senza risparmiare nel vino, o far mancare dolce e caffè. Dopo una difficile valutazione abbiamo scelto RM catering e non abbiamo sbagliato. Intanto i giorni scorrevano e ci avvicinavamo al raduno. La prova del percorso, la prova delle luci, il palco, i gazebo per la cena e il pranzo, il bar, la cucina, il gonfiabile, gli impianti elettrici, gli impianti idraulici, le sedie, i tavoli. C'era bisogno di gente, l'appello ai soci non è stato vano. Stefano Vivaldi con il suo furgone chiuso, Mauro Paroli con il suo indispensabile furgone aperto, Emanuele Marini con un altro capiente furgone. Paolo Giusti, Marcello Sabatini, Paolo Rosellini al montaggio gazebo, Giuliana Baronti, Andrea Radicchi e Guido Magnani per le iscrizioni Carlo Martini con l'indispensabile Elena Pieri sempre pronti a dare una mano. E ancora Paola Cicalini per le pratiche amministrative, Angelo Pepe sempre disponibile, Luca Lotti (alias Bocchi), e poi le nostre colonne Massimo Gori e Carlo Giannoni e Rudi Banti due giorni prima dell'evento tutti a montare gazebo, fare gli impianti luce, mettere gli adombranti, sistemare tavoli e sedie. Bene è venerdì, Stefano Vivaldi a fare la spesa di tutto il necessario e Mauro Paroli sempre presente, sempre disponibile, davvero un punto di riferimento. Il bar allestito da Emanuele Marini è un capolavoro! In un balzo siamo a sabato, ci siamo! Iniziano i primi arrivi. Un bel gruppo di vespisti anima la Buca d'Andrea, le Vespa colorate sul prato verde sono senza dubbio una bella vista. Il palco delle iscrizioni sta funzionando, così come il bar. Come da programma si formano due folti gruppi per la visita a Vinci alla casa natale di Leonardo guidato da Luca Peruzzi e Guido Magnani e a Pontedera al museo Piaggio guidato da Paolo Giusti e Paolo Rosellini. Alle 19,00 i due gruppi si ritrovano a Ponte a Cappiano per il merendino al circolo Le tre Cupole. La pizza fantastica non manca e neppure il vino e le bibite; poi la visita al Ponte Mediceo guidata dalla Contrada Ponte a Cappiano. Il rientro alla Buca del Palio è immerso nella musica. La cena autogestita è pronta, in cucina i nostri cuochi Stefano Vivaldi e Massimo Gori e poi uno stuolo di camerieri a servire due stupende tavolate. Il bar di Emanuele sforna cocktail e long drink, il palco ci regala musica di tutti i generi e infine la pista si anima fino a raggiungere il massimo con i balli di gruppo di Andrea Botrini. Il termine del primo giorno si sta avvicinando, le luci si abbassano, la musica si ferma. Cala la notte sulla Buca d'Andrea e qualche tenda canadese sbuca qua e là.
Buongiorno, si riparte! Di prima mattina la buca si rianima e si riempie del popolo vespista, colorato, chiassoso, allegro. Sotto i gazebo vassoi di ottime paste del bar Airone. Elena Pieri e Paola Cicalini le nostre stupende barwoman. Il gazebo del merchandising con Andrea Paroli distribuisce gadget della giornata. Il Sindaco Alessio Spinelli saluta i vespisti auspicando che questo primo Vespa Rave sia l'inizio di una lunga serie. I club che partecipano sono numerosi 25 dall'Italia e due dalla Svizzera. E allora come non rammentare e ringraziare i più lontani, dalla Svizzera Vespa club Spreitenbach e Vespa club Lenzburg; dall'Italia vc San Bartolomeo in Galdo, vc Barcellona, Vc Roma, vc Catania, vc Campobasso, vc Piacenza, vc Montebelluna vc Citta di Castello; e poi tantissimi club della nostra regione, dai più vicini (Empoli e San Miniato) ai più lontani (Piombino, Montevarchi e Carrara). Si avvicina l'ora della partenza. Il gruppo dei vespisti è molto affollato. Le staffette sono pronte. Carlo Giannoni in testa ad una quindicina di staffette. Un lungo serpentone ordinato affronta le curve che salgono e discendono le verdeggianti colline di Cerreto Guidi, tocca la zona umida del Padule fino alla big bench n.256 sui rilievi di Ponte a Cappiano. Ancora un Grazie mille a Piero e Antonella per averci concesso questo luogo stupendo. Sul prato della cava dei gruccioni questa volta c'è l'ape piena di panini e una damigiana di vino bianco per la mescita. I panini sono abbondantissimi e ottimi, anche se, per un disguido dell'ultimo minuto, c'era il rischio che non fossero arrivati in tempo. I vespisti sono contenti, gli si legge negli occhi e di questo siamo molto contenti anche noi. Come da programma iniziano le premiazioni. Il Trofeo Simona Bertini va al vc Lucca per il maggior numero di vespiste e poi a seguire le classifiche nazionali, con al primo posto per i tesserati Antonino Fazio (vc Barcellona) e per i club vc San Bartolomeo in Galdo; nella classifica regionale per i tesserati Giancarlo Bruni del vc Fiesole e per i club vc Piombino. Questa volta la presenza del vice Sindaco Emma Donnini conferisce all'evento la giusta ufficialità. Prima di ripartire per la buca c'è tempo per le foto di rito, la poesia del nostro poeta Antonio Possemato e per un pochino di sano divertimento seduti sulla grande panchina.
Intanto alla buca è tutto pronto per il pranzo. Il catering ha imbandito la tavola, subito iniziano le portate, il pranzo è perfetto e la immancabile conclusione del nostro raduno è sempre la lotteria con il mitico Lucchettone…. E' finita, piano piano i vespisti ripartono e noi? Ci congratuliamo a vicenda e iniziamo lo smontaggio con lo stesso entusiasmo ma con molta stanchezza. Le parole di Enrico riassumono bene, “siamo molto soddisfatti, sono stati giorni, settimane di sfibrante lavoro per i soci perché tutto si svolgesse al meglio” e ora ci sarà tempo per proseguire la nostra storia….
Da lì tutto ha preso corpo, ci rendemmo presto conto che il luogo del rave doveva avere certe caratteristiche, anche perché, per i fatti noti, da lì a poco il governo aveva posto diverse limitazioni a questo tipo di ritrovo. La nostra intenzione di fare un raduno di due giorni con un sabato pomeriggio di giro in vespa, una sera di cena, musica, ballo, drink e una domenica di giro in Vespa con pranzo veniva da molti fraintesa proprio per quella parola: RAVE.
Alla prima riunione però tutto il direttivo del club compatto decise di andare avanti e di fare il necessario per organizzare una manifestazione per noi senza precedenti.
La prima difficoltà da superare era l'appoggio della Amministrazione comunale, ma è stato proprio da lì che è arrivata la spinta decisiva. Alla successiva riunione del direttivo Enrico ci disse:
"Il comune ci mette a disposizione la Buca d'Andrea o meglio conosciuta come Buca del Palio" Tutti capimmo che teoricamente la cosa era fatta. Da quel momento ognuno dei consiglieri propose qualcosa prendendosi un compito e poi anche due. Man mano che andavamo avanti arrivavano cose da fare, nuovi capitoli di spesa da pagare, permessi da ottenere, gadget da inventare e realizzare. C'era da organizzare l'accoglienza dei partecipanti, c'era da fare il programma del pomeriggio del sabato, della cena, della musica, del drink, della colazione della domenica, del giro in vespa, dell'aperitivo, delle premiazioni, del pranzo. Tutto doveva essere coordinato; non dovevano esservi pause. La parola Rave doveva essere solo un richiamo....
Mauro Paroli si prese l'impegno di realizzare i gadget della giornata e cioè i portachiavi costruiti con il cuoio delle concerie di Ponte a Cappiano: dalla tranciatura, allo stampaggio fino al montaggio a cui parteciparono anche Paolo Giusti e Marcello Sabatini. Enrico Ceccarini, insieme con l'architetto Francesco Dei si occupavano dei permessi, io della divulgazione dell'evento. Tutto il direttivo era impegnato, Stefano Vivaldi la logistica, Carlo Giannoni e Massimo Gori le staffette e il giro, Massimo Giusti con il furgone della MasMar si sarebbe occupato del carro scopa. Intanto dovevamo mettere su un programma completo, dall'accoglienza del primo vespista al saluto dell'ultimo partecipante. Dovevamo dare una grafica al nostro Rave. Le giornate dovevano essere riassunte con una immagine da ricordare: chi meglio del nostro socio Matteo Keller? Infatti Matteo non si è smentito e ha realizzato una bella grafica da utilizzare anche per il merchandising. Appena visto il disegno abbiamo deciso di fare magliette e toppe ricordo che subito sono andate a ruba tra i soci del club. Volevamo un evento più allargato possibile, puntavano ad un raduno nazionale ancora meglio se a partecipazione estera. Il nostro Vespa Rave prendeva forma. Ora si trattava di entrare nei dettagli del sabato pomeriggio, della festa del sabato sera con musica e drink. Per la musica persino la SIAE doveva essere contattata. La domenica iniziava con le iscrizioni dei vespisti, la colazione, il giro turistico il coordinamento tra l'aperitivo e le premiazioni di rito. Poi il pranzo e il saluto ai vespisti. Troppe le cose da fare, comunque la cena del sabato doveva essere autogestita, una cena toscana abbondante e appetitosa. il pranzo era impegnativo e quindi doveva essere affidato ad un catering con un buon rapporto qualità prezzo.
Il sabato pomeriggio a sfondo culturale con due tappe in vespa a scelta. Decidemmo per la casa natale di Leonardo da Vinci e il museo Piaggio di Pontedera. Al ritorno visita al complesso Mediceo di Ponte a Cappiano e poi il “merendino” che rappresentava una specie di merenda – aperitivo di introduzione alla cena. Per questo la scelta è stata certa: il circolo Le tre Cupole, dove nei giorni difficili subito dopo la pandemia abbiamo passato i primi ritrovi di club rigorosamente con tutte le attenzioni anti Covid-19.
Il rischio pioggia poteva rovinare tutta la serata, ma la cena si doveva fare e quindi abbiamo deciso di organizzare i gazebo per consentire il riparo, anche dal sole della domenica. La cena doveva essere abbondante, nessuno si doveva alzare con la fame. La musica dal palco era il collante della serata, ci doveva accompagnare dal ritorno del sabato fino a tarda notte con possibilità di ballare e fare baldoria. Nel club abbiamo sicuramente un grande dj che tra un taglio d'un ciuffo di capelli, una messa in piega, un restauro di un Ciao e quello di una Vespa trova il tempo di dilettarsi tra piatti giradischi, piastre, cd, casse e luci strobo con la musica disco dance in ricordo dei bei tempi della discoteca Concorde.... sì, avete capito, Andrea Botrini! Ma Andrea il sabato lavora e quindi era necessario un valido aiuto e quindi, al pari di Andrea, abbiamo chiamato l'altro professionista della musica disco Jackie dj. Cosa fondamentale era il bar per cocktail e long drink, birra e bibite e chi meglio di Emanuele Marini? Lo sapevamo, ma dopo questo Rave siamo certi che Emanuele avrebbe un sicuro sbocco come barman, se non fosse un altrettanto ottimo venditore di attrezzature per gommisti.
Finito il sabato, con anche la possibilità di dormire in tenda, c'era da organizzare la domenica, il vero giorno del raduno. Come organizzare le iscrizioni, molto complicate visto il tipo di raduno anche con partecipazione estera, poi la colazione che anche questa doveva essere autogestita. E poi il giro. Il percorso doveva essere non troppo lungo e neppure troppo corto, doveva mostrare un condensato dei nostri bellissimi paesaggi dalle colline al Padule fino ad arrivare ad un luogo affascinante per l'aperitivo e cioè alla big bench n. 256 nella favolosa cava di sabbia dove nidificano i gruccioni. Antonella e Piero Bertini sono stati ben felici di accoglierci e noi non abbiamo parole per ringraziare questa stupenda famiglia per questo regalo che ha donato a tutta la comunità di Fucecchio e a tutti i turisti. L'indimenticabile giardino attorno la panchinona poteva essere il luogo giusto per le premiazioni. Ci piaceva l'idea di non protrarre troppo il pranzo con le premiazioni per consentire ai vespisti un più comodo rientro. Una cosa assolutamente importante e difficile era il pranzo. Non potevamo fare brutta figura. Dovevamo trovare un catering con un menù ricco, di qualità, con piatti e posate vere, con portate abbondanti, ricercate, senza risparmiare nel vino, o far mancare dolce e caffè. Dopo una difficile valutazione abbiamo scelto RM catering e non abbiamo sbagliato. Intanto i giorni scorrevano e ci avvicinavamo al raduno. La prova del percorso, la prova delle luci, il palco, i gazebo per la cena e il pranzo, il bar, la cucina, il gonfiabile, gli impianti elettrici, gli impianti idraulici, le sedie, i tavoli. C'era bisogno di gente, l'appello ai soci non è stato vano. Stefano Vivaldi con il suo furgone chiuso, Mauro Paroli con il suo indispensabile furgone aperto, Emanuele Marini con un altro capiente furgone. Paolo Giusti, Marcello Sabatini, Paolo Rosellini al montaggio gazebo, Giuliana Baronti, Andrea Radicchi e Guido Magnani per le iscrizioni Carlo Martini con l'indispensabile Elena Pieri sempre pronti a dare una mano. E ancora Paola Cicalini per le pratiche amministrative, Angelo Pepe sempre disponibile, Luca Lotti (alias Bocchi), e poi le nostre colonne Massimo Gori e Carlo Giannoni e Rudi Banti due giorni prima dell'evento tutti a montare gazebo, fare gli impianti luce, mettere gli adombranti, sistemare tavoli e sedie. Bene è venerdì, Stefano Vivaldi a fare la spesa di tutto il necessario e Mauro Paroli sempre presente, sempre disponibile, davvero un punto di riferimento. Il bar allestito da Emanuele Marini è un capolavoro! In un balzo siamo a sabato, ci siamo! Iniziano i primi arrivi. Un bel gruppo di vespisti anima la Buca d'Andrea, le Vespa colorate sul prato verde sono senza dubbio una bella vista. Il palco delle iscrizioni sta funzionando, così come il bar. Come da programma si formano due folti gruppi per la visita a Vinci alla casa natale di Leonardo guidato da Luca Peruzzi e Guido Magnani e a Pontedera al museo Piaggio guidato da Paolo Giusti e Paolo Rosellini. Alle 19,00 i due gruppi si ritrovano a Ponte a Cappiano per il merendino al circolo Le tre Cupole. La pizza fantastica non manca e neppure il vino e le bibite; poi la visita al Ponte Mediceo guidata dalla Contrada Ponte a Cappiano. Il rientro alla Buca del Palio è immerso nella musica. La cena autogestita è pronta, in cucina i nostri cuochi Stefano Vivaldi e Massimo Gori e poi uno stuolo di camerieri a servire due stupende tavolate. Il bar di Emanuele sforna cocktail e long drink, il palco ci regala musica di tutti i generi e infine la pista si anima fino a raggiungere il massimo con i balli di gruppo di Andrea Botrini. Il termine del primo giorno si sta avvicinando, le luci si abbassano, la musica si ferma. Cala la notte sulla Buca d'Andrea e qualche tenda canadese sbuca qua e là.
Buongiorno, si riparte! Di prima mattina la buca si rianima e si riempie del popolo vespista, colorato, chiassoso, allegro. Sotto i gazebo vassoi di ottime paste del bar Airone. Elena Pieri e Paola Cicalini le nostre stupende barwoman. Il gazebo del merchandising con Andrea Paroli distribuisce gadget della giornata. Il Sindaco Alessio Spinelli saluta i vespisti auspicando che questo primo Vespa Rave sia l'inizio di una lunga serie. I club che partecipano sono numerosi 25 dall'Italia e due dalla Svizzera. E allora come non rammentare e ringraziare i più lontani, dalla Svizzera Vespa club Spreitenbach e Vespa club Lenzburg; dall'Italia vc San Bartolomeo in Galdo, vc Barcellona, Vc Roma, vc Catania, vc Campobasso, vc Piacenza, vc Montebelluna vc Citta di Castello; e poi tantissimi club della nostra regione, dai più vicini (Empoli e San Miniato) ai più lontani (Piombino, Montevarchi e Carrara). Si avvicina l'ora della partenza. Il gruppo dei vespisti è molto affollato. Le staffette sono pronte. Carlo Giannoni in testa ad una quindicina di staffette. Un lungo serpentone ordinato affronta le curve che salgono e discendono le verdeggianti colline di Cerreto Guidi, tocca la zona umida del Padule fino alla big bench n.256 sui rilievi di Ponte a Cappiano. Ancora un Grazie mille a Piero e Antonella per averci concesso questo luogo stupendo. Sul prato della cava dei gruccioni questa volta c'è l'ape piena di panini e una damigiana di vino bianco per la mescita. I panini sono abbondantissimi e ottimi, anche se, per un disguido dell'ultimo minuto, c'era il rischio che non fossero arrivati in tempo. I vespisti sono contenti, gli si legge negli occhi e di questo siamo molto contenti anche noi. Come da programma iniziano le premiazioni. Il Trofeo Simona Bertini va al vc Lucca per il maggior numero di vespiste e poi a seguire le classifiche nazionali, con al primo posto per i tesserati Antonino Fazio (vc Barcellona) e per i club vc San Bartolomeo in Galdo; nella classifica regionale per i tesserati Giancarlo Bruni del vc Fiesole e per i club vc Piombino. Questa volta la presenza del vice Sindaco Emma Donnini conferisce all'evento la giusta ufficialità. Prima di ripartire per la buca c'è tempo per le foto di rito, la poesia del nostro poeta Antonio Possemato e per un pochino di sano divertimento seduti sulla grande panchina.
Intanto alla buca è tutto pronto per il pranzo. Il catering ha imbandito la tavola, subito iniziano le portate, il pranzo è perfetto e la immancabile conclusione del nostro raduno è sempre la lotteria con il mitico Lucchettone…. E' finita, piano piano i vespisti ripartono e noi? Ci congratuliamo a vicenda e iniziamo lo smontaggio con lo stesso entusiasmo ma con molta stanchezza. Le parole di Enrico riassumono bene, “siamo molto soddisfatti, sono stati giorni, settimane di sfibrante lavoro per i soci perché tutto si svolgesse al meglio” e ora ci sarà tempo per proseguire la nostra storia….
Intanto però un doveroso ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita questo evento a tutti gli sponsor e in particolare a tutti coloro che ci hanno dato fiducia partecipando al nostro Vespa Rave.
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